Friuli 1 - Altopiano del Montasio - apassolento.com
171
post-template-default,single,single-post,postid-171,single-format-gallery,theme-borderland,cookies-not-set,eltd-core-1.0.3,woocommerce-no-js,ajax_fade,page_not_loaded,,borderland-ver-1.9, vertical_menu_with_scroll,smooth_scroll,hide_inital_sticky,wpb-js-composer js-comp-ver-7.7.2,vc_responsive

Friuli 1 – Altopiano del Montasio

Questa volta andiamo decisamente lontano da casa, ed inauguriamo un trittico di uscite che abbiamo fatto nella nostra settimana di ferie in Friuli.

Friuli grandissima regione, mare, montagne, città d’arte, frico, prosciutto, frico, frico, frico, frico anche all’altopiano del Montasio, sì proprio quello del formaggio.

Scenario bellissimo, aperto, tipicamente alpino. Mucche al pascolo ai piedi di vette imponenti, quelle del Jof di Montasio e del Modeon del Buinz. Bellissimo anche il bosco che si attraversa per arrivarci.

L’ACCESSO

Diciamo che si percorre in auto la comoda statale che conduce a Tarvisio. Si arriva a Chiusaforte, si imbocca un ponte a destra seguendo le indicazioni per Sella Nevea. Strada lunga e piena di tornanti. Si arriva alla funivia di Sella Nevea, la si oltrepassa e sulla sinistra è ben indicato con un cartello il bivio per salire all’altopiano. La strada si fa molto stretta e a tratti ripida, quindi prudenza (e luci sempre accese anche di giorno). Termina in un grande parcheggio.

PERCORSO

Dal parcheggio si può proseguire verso sinistra e fare il giro delle casere, mettere le mani su alcuni dei prodotti tipici di questo altopiano. Dritto verso le montagne invece si può raggiungere in una mezzora il rifugio Di Brazzà (1660 m), da cui si gode di una bella visuale. Il percorso è su comoda carrozzabile, mezzo asfaltato, nell’ultimo tratto è un po’ ripido ed il wookie non ha voluto sentire ragione e si è comodamente posato sulle spalle del sottoscritto.

Nulla di impegnativo da fare, semplicemente perdere un po’ di tempo passeggiando tra i prati e “parlare” con le mucche al pascolo. Sopra il rifugio con un buon binocolo ed un po’ di pazienza si possono cercare le marmotte. Prima di sedersi alla Malga Montasio o mettere le gambe sotto i tavoli del rifugio Di Brazzà per pranzo.

Per dovere di cronaca. Siamo in Carnia, okkio alle zecche. Evitate di passeggiare non tanto fuori dai sentieri quanto di camminare tra l’erba alta.

 

DISLIVELLO: ininfluente (non saprei dire al rifugio Di Brazzà, un centinaio di metri al massimo)

DIFFICOLTA’: T (carrareccia e mulattiera)

INTERESSE: paesaggistico e naturalistico (mettiamoci pure gastronomico va)

 

Il Friuli è un consiglio per le vacanze. Se non siete mai stati è splendida la zona delle Dolomiti Friulane, quella che nei suoi libri ha più volte raccontato Mauro Corona (Erto, Casso, fantastica anche solo la strada per arrivare al rifugio Pordenone, da Cimolais, da qui parte un facile “belvedere” per ammirare il Campanile della val Montanaia. Impossibile mancare anche una visita al Museo del Vajont. Forni di sopra per i bambini è uno sbavo). Noi quest’anno siamo stati (tornati) a Tolmezzo. Ottimo punto di partenza per scoprire la Carnia, ad un tiro di schioppo da Austria e Slovenia, zona ricchissima di cose da fare e da vedere, qualità della vita altissima, completamente all’opposto del tran tran che domina nel milanese. Molto ben servita dall’autostrada, il che non guasta. Ci siamo trovati molto bene soggiornando in uno degli appartamenti degli Alberghi diffusi, si trovano un po’ in tutta la regione (ma se non avete paura dell’isolamento di notte date un’occhiata alla “Lì da Mariute” in località Curiedi, tra l’altro bellismo posto anche per passeggiare).

 

gionata pensieri
No Comments

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.