Cartografia – le basi 2 - La bussola, comprendila ed impara ad usarla
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Cartografia – le basi 2 – La bussola

La bussola. Indica il nord. Sì ok, almeno le basi le sappiamo, ma come si usa e a che cosa serve?

La bussola

Ecco prima di tutto come è fatta.

Ha un ago magnetico che indica il nord. E su questo ci siamo.

L’ago è circondato da un cerchio mobile e graduato, diviso in gradi (360 è difficile, solitamente una tacca ogni 2 gradi). All’interno di questo cerchio (che è trasparente) sono disegnati ohibò, meridiani e paralleli.

Dal cerchio parte una freccia, che chiamiamo freccia di direzione. Utile a “traguardare”.

Quelle cartografiche (che fanno meglio al caso nostro, diverse da quelle militari, tutte tonde e magari di metallo) sono di plastica, trasparenti per poterci leggere sotto la cartina, hanno un lato con un righello e si possono tenere al collo con un cordino (indispensabile).

Quelle più “pro” hanno anche un inclinatometro (legge i gradi di pendenza di un pendio) ed uno specchio, utile ad aiutarci a leggere la ghiera graduata e traguardare.

diversi tipi di bussola, e un altimetro
Diversi tipi di bussole in commercio. Più o meno sono tutte equivalenti ma… trova l’intruso

A cosa serve e come si usa

A cosa serve la bussola? Una volta che mi indica il nord ed ho orientato correttamente la mia cartina serve a fare una sola e semplice operazione: individuare una direzione, calcolare un angolo rispetto al nord, tirare una riga.

Questa operazione può essere fatta anche in senso inverso.

Nient’altro.

Cerchiamo di spiegarlo in parole povere, in modo che se vi resta in testa il concetto poi vi sarà più facile usarla anche se non lo fate di frequente.

Esistono due piani. Quello reale che sta davanti ai vostri occhi e quello ai vostri piedi, rappresentato nella cartina. La bussola ci permette di passare con trascurabile approssimazione da un piano all’altro.

In che modo. Innanzi tutto è necessario saper “leggere” la carta.

Dalla realtà alla carta

Mettiamo che mi sono perso, ho una buona visuale e voglio sapere dove sono.

Trovo sulla carta un punto riconoscibile tra quelli che vedo all’orizzonte. Ora lo TRAGUARDO (ossia lo punto) con la freccia di direzione, faccio ruotare la mia ghiera graduata finche “00” gradi (o N) corrisponde alla direzione indicata dall’ago magnetico. Ho così ottenuto l’ANGOLO del mio punto traguardato RISPETTO AL NORD. Ora non mi resta che TRACCIARE UNA LINEA che indichi la direzione. Per farlo prendo la mia carta, punto un angolo della bussola sul punto che ho riconosciuto (sulla carta) ed ho traguardato, e la ruoto facendo combaciare il nord della mia ghiera (attenzione, non devo ruotare la ghiera ma la bussola) con il nord della cartina, magari aiutandomi con il reticolato disegnato sulla bussola. Una volta fatto tiro la mia linea. Se sono fortunato e sono su un sentiero sarò nel punto in cui questa linea interseca il sentiero, se no devo ripetere tutta l’operazione su un altro punto di riferimento in modo da avere almeno due rette che si incontrano.

Dalla carta alla realtà

Se il punto in cui sono sulla carta (o l’ultimo punto noto) lo conosco, e voglio invece individuare la direzione in cui camminare non devo far altro che ripetere le operazioni all’inverso, per passare dalla carta alla realtà. Traccio la mia linea con il lato della bussola, tenendo sul punto di partenza il lato basso e la freccia di direzione che andrà verso (traguarderà) il punto che voglio raggiungere. Calcolo l’angolo rispetto il nord ruotando la ghiera e facendo compaciare “00” (o N) con il nord della cartina. Mi dimentico ora della cartina e ruoto con la bussola in mano finchè “00” (o N) non coincidono con il nord indicato dall’ago magnetico. Ecco che la freccia di direzione mi indica il mio “traguardo”, la direzione da seguire.

Ora non vi resta che esercitarvi

gionata pensieri
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